di fra Felice Autieri OFMConv - L'istituzione ufficiale dell'Angelus con la recita al mattino e alla sera si deve a Urbano II, che rese ufficiale la preghiera nel Concilio di Clermont in Francia nel 1095 per il felice esito della prima crociata e relativa conquista di Gerusalemme e dei luoghi santi. Era comune fin dal XIII secolo l'invito alla preghiera del Padre Nostro e dell'Ave Maria, al suono della campana nel momento della compieta e del coprifuoco.
In particolare s. Bonaventura nel Capitolo generale celebrato a Pisa nel 1263, prescrisse ai religiosi di esortare i fedeli a recitare tre Ave Maria al triplice tocco serale della campana, ricordando il mistero dell'incarnazione del Signore che si riteneva fosse avvenuto di sera. Bisogna dire che le indicazioni capitolari non fecero la pur minima allusione a tale uso tra i frati nell'ora della compieta, mentre le norme liturgiche emanate dal Capitolo generale di Assisi del 1269 indicavano nel numero ottavo delle rubriche:
«In suo onore anche i frati predichino al popolo che quando si ode la campana di Compieta, la stessa B. Vergine sia salutata alcune volte».
La tradizione sostiene che l'uso della preghiera in onore della Vergine al suono della campana serale del convento, sia stata introdotta da fra Benedetto Sinigardi da Arezzo. Infatti dopo il suo ritorno dalla Terra Santa, si fermò ad Arezzo e “istituì per i suoi frati l'antifona che è cantata dopo Compieta: ‘Angelus locutus est Mariae’, che sempre recitava e cantava con la massima devozione”. Da questa breve notizia sembrerebbe che l'inizio della preghiera in onore dell'annunciazione a Maria, sarebbe un'antifona recitata o cantata. Il fatto riguardante Arezzo è sicuramente prima del 1263, è possibile che Bonaventura avesse conosciuto tale usanza e che successivamente l'avesse proposta ai frati durante il capitolo pisano. Comunque il silenzio delle rubriche liturgiche ha anche il suo peso; è plausibile che le rubriche approvate nel capitolo assisano codificassero l'uso della preghiera già praticato e introdotto tra i frati dai tempi del capitolo pisano, specialmente nelle province italiane.
La pratica di recitare tre Ave Maria all'ora del tramonto divenne generale in tutta Europa a partire dalla prima metà del XIV secolo. Infatti Giovanni XXII il 13 ottobre 1318 confermò con le indulgenze, la devozione di salutare con tre Ave Maria la beata Vergine al tramonto del sole al segno del suono della campana. Infine il 7 maggio 1327 concesse dieci giorni di indulgenza a chi genuflesso recitasse tale devozione. L'obbligatorietà del suono delle campane alla recita dell'Angelus anche a mezzogiorno con la recita di tre Ave Maria secondo alcuni, si deve a Gregorio IX (+1241), mentre Callisto III (+1458) l’estese a tutta la Chiesa tale che da allora in poi si sviluppò l'usanza della recita dell’Angelus tre volte al giorno.