In una domenica di fine ottobre le comunità focolarine del basso Lazio si sono ritrovate ad Assisi, nella Sala Frate Leone del Sacro Convento, per una conferenza di fra Felice Autieri su Chiara Lubich e la famiglia francescana. È nota in effetti la formazione francescana della fondatrice dei focolarini: Chiara emise la professione dell’OFS - Ordine Francescano Secolare - il 7 dicembre 1943 nella fraternità animata dai Frati Minori Cappuccini della chiesa della S. Croce a Trento. Fu appunto al al momento di quella professione che cambiò il nome di battesimo da Silvia in Chiara, attratta dalla scelta radicale di Dio fatta dalla santa assisana.
Della spiritualità francescana, definita da Chiara Lubich “nuova, moderna, adatta alla nostra epoca”, restano diversi segni maturati nella sua esperienza esistenziale. Infatti l’esempio di san Francesco, che da quando aveva cominciato ad avere dei compagni fino al giorno della morte aveva sempre osservato il Vangelo sine glossa, non è per lei irrilevante. Gli anni che vanno dal 7 dicembre 1943 all’estate del 1949, sono considerati all’interno del Movimento dei Focolari come gli inizi di questa incredibile esperienza cristiana. Nell’estate del 1949, Chiara comprende con chiarezza il disegno pensato da Dio affidandole l’“Opera di Maria”, dicitura ufficiale del Movimento dei Focolari. E' da questo momento che avviene il definitivo distacco di Chiara dall’OFS.
Pur cessando però, in obbedienza a quanto le fu indicato dalla Chiesa, l’impegno attivo nella famiglia francescana, Chiara non interromperà negli anni il contatto con i seguaci del carisma di Francesco, di cui resta segno eloquente il discorso da lei rivolto ai membri della famiglia francescana in occasione dello straordinario incontro svoltosi ad Assisi il 26 ottobre 2000, nella suggestiva cornice della Basilica di San Francesco. Fu a partire dalla sua proposta, subito accolta da fra Giacomo Bini - allora Ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori - che l’evento segnò l’inizio di un impegno condiviso di comunione tra carismi antichi e nuovi. Quel passo fu la logica conseguenza della comunione che la Lubich ha continuato consapevolmente a coltivare con il carisma francescano incontrato nella sua giovinezza.
Da quell’originario incontro, proseguito lungo le strade segnate dalla Provvidenza, è maturato il dono della “spiritualità dell’unità”, che Chiara ha ricevuto da Dio e che ha raggiunto in più di ottant'anni, ormai, tanti uomini e donne di buona volontà.