Intervista al capo restauratore della volta giottesca - Concluso pochi mesi fa il restauro della Cappella della Maddalena, una delle grandi opere di Giotto custodita nella chiesa inferiore, il capo restauratore della Basilica, prof. Sergio Fusetti, è ora al lavoro con la sua equipe in un altro importante intervento conservativo a tutela del tesoro di bellezza e storia custodito nella chiesa inferiore della Basilica di San Francesco.
Dopo il terremoto del ’97, non si era potuto intervenire nella Basilica inferiore: data la necessità di prolungare nella chiesa superiore il restauro della volta crollata per le ripetute scosse sismiche, si ritenne opportuno mantenere aperta e interamente fruibile almeno quella inferiore. In tal modo però i lavori necessari anche per questa chiesa erano stati rimandati. Si sono avviati proprio nei mesi in cui la pandemia esplodeva in tutto il mondo e il periodo di minor affluenza in Basilica, per quanto amaramente, ne ha in qualche modo favorito la realizzazione.
Prof. Fusetti, perché la Volta del presbiterio è così importante?
Perché si tratta di un vero e proprio pezzo di storia della chiesa inferiore della Basilica: le quattro vele con le allegorie dei voti religiosi dei frati appartengono allo stesso tempo alla storia del francescanesimo e alla storia dell’arte. Gli storici affermano che l’intero transetto della chiesa inferiore sia stato progettato da Giotto, il quale poi l’ha eseguito con altri due artisti eccezionali, i fratelli Lorenzetti, riservando alla propria bottega appunto la volta al di sopra dell’altare maggiore. E in esso con i suoi collaboratori ha voluto esprimere tutta la ricchezza spirituale dell’esempio e dell’insegnamento di Francesco d’Assisi ai suoi frati.
Anche lei come restauratore ci lavora con un’equipe di collaboratori?
Sì, la stessa che ha eseguito anche il restauro della Cappella della Maddalena. Si tratta di personale estremamente qualificato della ditta Tecnireco, con cui operiamo all’interno della Basilica di Assisi fin dal 1974. Io personalmente me ne prendo cura da più di quarant’anni, ma sono attivi in Basilica ormai da diversi anni anche altri restauratori della mia equipe, costituita in buona parte da donne.
Sarà un intervento impegnativo?
Fin dalle prime fasi di allestimento del cantiere, avvicinandoci fisicamente alle superfici da restaurare, abbiamo potuto rilevare che l’azione conservativa da realizzare è anche più urgente e articolata di quanto si potesse prevedere, sia negli interventi necessari che nei relativi costi. Il solo montaggio dei ponteggi, che occupano inevitabilmente tutta la sede dell’altare maggiore al di sotto della volta, già di per sé ha richiesto un impegno particolare e costi notevoli. Ma non saranno meno impegnative le spese per completare il restauro della volta: le superfici su cui intervenire sono tante e i finanziamenti a nostra disposizione, purtroppo sono ancora insufficienti. Confidiamo anche stavolta nella generosità dei donatori, che già nel restauro della Cappella della Maddalena, hanno dimostrato una grande sensibilità verso i capolavori di questa Basilica.
Per questo mi permetto di lanciare un appello: spero davvero che saranno in tanti a voler contribuire economicamente alla conservazione di questo tesoro che è la Volta giottesca, un bene dell’umanità. La Basilica, infatti, con il patrimonio che custodisce, non è una casa privata o un convento di frati, è invece una casa di bellezza, arte e storia che appartiene a tutto il mondo e a tutte le generazioni future.
Per contribuire, in particolare al restauro della parte centrale della vela ovest, in cui è affrescata la figura di San Francesco nella gloria dei cieli:
visita la campagna crowdfunding realizzata in collaborazione con l'associazione LoveItaly.