I festeggiamenti in Assisi per la riconosciuta identità del corpo di s. Francesco di fra Felice Autieri - Il 12 dicembre 1818 alle ore 22.00 circa, dopo 52 notti di scavo, fu trovato il corpo di S. Francesco. Subito dopo la commissione istituita dalla Santa Sede si mise a lavoro per verificarne l’autenticità, infine il 17 luglio 1820 espresse giudizio positivo.
Il Ministro generale Giuseppe De Bonis informò l’Ordine con lettera circolare del 2 agosto 1820 del parere positivo della commissione, pertanto la Chiesa aveva dichiarato che il corpo ritrovato sotto l’altare maggiore della basilica inferiore di Assisi era quello del santo.
La notizia giunse in Assisi il 4 agosto 1820, in città furono organizzati solenni festeggiamenti dal Comune, dalla diocesi e dalle famiglie francescane.
Il Vescovo di Assisi Francesco Maria Giampé diede ordine che a mezzogiorno dello stesso giorno in cui era giunta la notizia, si suonassero a festa le campane delle chiese della città e della diocesi, mentre il Comune ordinò che la sera e nei giorni successivi fossero illuminate con le fiaccole la basilica di S. Francesco, i loggiati delle case e la Rocca maggiore.
Invece per spontanea iniziativa dei cittadini furono illuminate molte case della città e le strade principali, quali via Superba oggi via Fortini, via Fontebella e la zona dell’abbazia di S. Pietro.
Il Comune attraverso il gonfaloniere e i magistrati organizzarono per domenica 24 settembre d'intesa con i canonici della cattedrale, la celebrazione solenne della messa “in musica con violini e cantori forestieri, e canto del Te Deum”.
Erano stati invitati i rappresentanti di tutte le famiglie francescane con a capo il Custode del Sacro Convento Bonaventura Zabberoni, per gli Osservanti il Ministro provinciale e il guardiano della Porziuncola, per i riformati il Ministro provinciale e il guardiano di S. Damiano, il guardiano e Vicario dell'eremo delle Carceri e di Chiesa Nuova, il Ministro provinciale dei Cappuccini con il suo Vicario. Prima dei vespri cantati, il Priore della cattedrale offrì agli ospiti un rinfresco di gelati, durante il quale improvvisati poeti lessero vari sonetti di loro composizione.
La popolazione partecipò in massa alla festa sparando dovunque mortaretti, invece due bombe a salve furono fatte esplodere rispettivamente davanti alla cattedrale di S. Rufino e l'altra nella Piazza del Comune. Infine fu fatto salire al cielo “un pallone volante”, mentre la sera per concludere i festeggiamenti ci fu un meraviglioso spettacolo di fuochi d’artificio.
Anche i frati minori Osservanti di S. Maria degli Angeli per l’occasione celebrarono un solenne triduo per la festa di S. Francesco con messe cantate, vespri e Te Deum, invitando predicatori domenicani a tenere panegirici mentre a presiedere le liturgie furono invitati il Custode del Sacro Convento e il Vicario provinciale dei frati minori Riformati dell’Umbria. Infine il 4 ottobre solennità di S. Francesco le funzioni religiose con “gran musici e preti”, furono presiedute in cattedrale dal Vescovo Giampé e il cardinale Antonio Doria Pamphili camerlengo del Sacro Collegio e membro della Commissione cardinalizia per il riconoscimento del corpo. Erano presenti i membri della commissione che aveva lavorato ad Assisi per relazionare sull’autenticità del corpo ritrovato, Stanislao Lucchesi vescovo di Foligno, mons. Pietro Paolo Mazzichi per la diocesi di Assisi, Giuseppe Antonio Sala già Pro vicario generale di Assisi e ora vescovo di Montalto Marche.
Fu questo l’omaggio civile e religioso di Assisi, tutti uniti nella gioia condivisa per il corpo ritrovato.